Nuovo Isee, più bonus e meno tasse (anche per la casa): cosa cambia con la nuova soglia

Una modifica storica nel calcolo dell’Isee: la casa di residenza non conterà più fino a 91.500 euro di valore catastale, favorendo migliaia di famiglie.

La Legge di Bilancio 2026 introduce una delle novità più attese dagli italiani: cambia la modalità di calcolo dell’Isee e sale la soglia che esclude la prima casa di residenza dal conteggio della ricchezza familiare. Un cambiamento che potrebbe allargare in modo significativo la platea di chi avrà diritto a bonus e agevolazioni, rendendo l’indicatore economico più vicino alla reale condizione dei nuclei familiari.

Cosa cambia nel nuovo Isee 2026

La novità arriva con l’articolo 47 della bozza di manovra e prevede l’aumento della soglia del valore catastale della prima casa esclusa dal calcolo dell’Isee: si passa dagli attuali 52.000 euro a 91.500 euro, una differenza che, in termini di valore di mercato, equivale anche a tre o quattro volte tanto.

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Cosa cambia allo specifico. INPS – legahockeypista.it

In pratica, molte famiglie che finora risultavano “troppo ricche” a causa della propria abitazione potranno finalmente rientrare nei parametri per ricevere bonus e aiuti sociali. Una misura pensata per non penalizzare chi possiede un’abitazione modesta, spesso frutto di anni di lavoro o di eredità, ma che non rappresenta un reale indice di benessere economico.

Inoltre, è previsto un incremento di 2.500 euro per ogni figlio convivente successivo al primo, oltre a una revisione delle maggiorazioni familiari nella scala di equivalenza:

  • +0,1 per due figli

  • +0,25 per tre figli

  • +0,40 per quattro figli

  • +0,55 per cinque figli o più

L’obiettivo è rendere l’Isee uno strumento più equo e meno penalizzante per le famiglie numerose.

Valore catastale e valore di mercato: cosa cambia davvero

Molti si chiedono cosa significhi “valore catastale” e in che modo influisca sull’Isee. Il valore catastale è una stima fiscale utilizzata per calcolare imposte e tasse sulla proprietà immobiliare. Si basa su parametri come superficie, ubicazione e anno di costruzione dell’immobile, ma non coincide con il valore di mercato, che può essere anche quattro volte superiore.

Questo significa che un’abitazione con valore catastale di 90.000 euro potrebbe valerne anche 350.000 sul mercato. La nuova soglia di 91.500 euro, quindi, non favorisce immobili di lusso, ma va incontro soprattutto a case popolari, appartamenti in periferia o abitazioni di piccole città, dove il valore catastale è rimasto più basso. In sostanza, il governo punta a una maggiore aderenza tra Isee e reddito reale, escludendo dal calcolo un bene che, pur importante, non è liquidabile né rappresenta reddito disponibile.

Effetti sui bonus e sugli aiuti alle famiglie

La riforma dell’Isee 2026 avrà un impatto diretto su diversi bonus economici oggi legati alla soglia di reddito, in particolare:

  • Assegno di inclusione (Adi)

  • Supporto formazione e lavoro (Sfl)

  • Assegno unico e universale (Auu)

  • Bonus asilo nido

  • Bonus bebè

Con la prima casa esclusa dal calcolo, migliaia di famiglie che oggi superano di poco la soglia Isee potrebbero rientrare nei criteri per accedere agli incentivi. È una misura che punta a rafforzare il welfare familiare, specialmente in un contesto di inflazione crescente e difficoltà economiche diffuse. Non è escluso, però, che il governo decida di introdurre ulteriori limiti e controlli, per evitare che i vantaggi si estendano anche a chi possiede patrimoni immobiliari significativi.

Un Isee più “realistico” e meno penalizzante

Questa riforma si inserisce in un piano più ampio di semplificazione e revisione dell’Isee, che il governo intende proseguire anche nei prossimi anni. Oltre all’esclusione della prima casa, si parla di una possibile indicizzazione della soglia catastale in base all’andamento dei prezzi immobiliari e dell’estensione delle “franchigie” anche ad altri tipi di patrimonio.

Si valuta inoltre la creazione di soglie differenziate per reddito e la possibilità di riconoscere ulteriori agevolazioni per le famiglie con disabili o figli piccoli, così da rendere il sistema più inclusivo e mirato. Secondo le prime stime, con la nuova soglia oltre un milione di famiglie potrebbe vedere migliorata la propria posizione Isee, con benefici concreti sull’accesso a bonus, detrazioni e riduzioni tariffarie.

Un passo verso una maggiore equità

Con questa misura, il governo mira a riequilibrare il peso fiscale tra chi possiede una casa di modesto valore e chi ha patrimoni più consistenti. L’Isee, spesso criticato per non rispecchiare le reali condizioni economiche dei nuclei, diventa così più equo e rappresentativo.

In un momento storico in cui molte famiglie si trovano strette tra mutui, spese e inflazione, escludere la casa di residenza dal conteggio è un modo per riconoscere che la proprietà non equivale automaticamente a ricchezza disponibile.

Se la riforma sarà confermata in sede definitiva, il 2026 segnerà una svolta importante per milioni di cittadini, in particolare per i genitori, i giovani e le famiglie monoreddito che potranno finalmente accedere a incentivi prima preclusi.